Aldo Andreolo
Aldo Andreolo è stato allievo di Guseppe Cesetti all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove si è diplomato nel 1949. Nelle stesso anno vince il Premio Angiola nel Concorso dei Giovani e viene invitato alla Rassegna di pittura italiana contemporanea al Museo Correr di Venezia, dove le sue opere figurano accanto a quelle di Boccioni, Carrà, De Chirico, Modigliani. Morandi, Sironi ed altri protagonisti della pittura italiana del '900. In tale occasione una sua opera viene acquistata dal Museo di Cà Pesaro di Venezia.
Dopo un periodo di ricerca e di approfondimento, l'artista approda, verso la fine degli anni Cinquanta, ad una pittura espressionistico-gestuale, fortemente materica. Successivamente riscopre quei valori pittorici che, dopo l'avvento dell'arte aniconica e concettuale, sembravano irrimediabilmente perduti. Nascono così i cicli delle automobili abbandonate, delle edicole e delle spiagge, in cui appaiono, immerse in lunghe meditazioni o in attesa di misteriosi eventi, le sue enigmatiche e impassibili eroine. La recente pittura di Andreolo rivela un rinnovato interesse dell'artista per l'oggetto (le poltrone legate), che diventa l'immagine emblematica di questa sua ultima stagione.
Un'ampia e intensa attività espositiva, che annovera centinaia di mostre, ha fatto conoscere la sua pittura anche in campo internazionale. Andreolo ha infatti esposto, oltre che nelle principali città italiane, a Londra, New York, Los Angeles, Tokio, Parigi, Ginevra, Basilea, Monaco di Baviera, Mannheim, Lubecca, l'Aja, Bruxelles, Vienna.
Le sue opere figurano in importanti collezioni private e pubbliche, fra cui il Museo di Cà Pesaro a Venezia, i Musei Civici di Belluno e di Padova, il Museo delle Splendore di Giulianova, le collezioni della Regione Veneto, della Fondazione Cassa di Risparmio, di Venezia, e della Camera di Commercio di Venezia.
Andreolo è anche incisore ed illustratore. Fra le opere di maggior successo della sua ricca produzione grafica, le cartelle di serigrafie Morte a Venezia (1976), ispirata al celebre racconto d Thomas Mann.
Recentemente è stato invitato a Berlino dal teatro dell'Akt-Zent per realizzare le scenografie per le notti bianche di Dostoevskjj con la regia di Jurii Alschjtz.
Negli anni 2002 e 2003 ha eseguito pannelli e dipinti per le navi da crociera "Costa Mediterranea" e "Costa Fortuna".
Nel 2004 il Museo di Cà Pesaro a Venezia gli ha dedicato una mostra antologica il mistero dell'immagine. Un'altra importanta antologica, Metamorfosi, si è tenuta nel 2009 nelle Sale Monumentali della Biblioteca Marciana di Venezia.
Andreolo collabora, come pubblicista, alle pagine culturali de Il Gazzzettino e ad alcune riviste. E' autore di alcuni libri, fra cui: : Guardare gli altri. Artisti visti da un artista (1998). Memorie di pietra a Venezia, La Fama e l'oblio (2011).
(aldo.andreolo@alice.it)
"Testo tratto dal pieghevole di presentazione della mostra "Andreolo al Belvedere" , Lido di Venezia, luglio del 2012"
L'artista Aldo Andreolo si è spento a Venezia il 14 novembre del 2020
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