Mario Varagnolo
Mario Varagnolo, autoritratto olio su tavola cm.14x12, 1967 - collezione privata |
da sx: Neno Mori con Mario Varagnolo nel 1953 a Venezia, "I premiati del premio Burano" osteria Ai Padovani Campo San Barnaba |
Mario Varagnolo nacque a Venezia il 24 aprile 1901 nel sestiere di Castello da una famiglia di operai, secondo di sette fratelli. Frequentò l'istituto Statale d'arte dei Carmini, dove si diplomò maestro d'arte nel 1924. Due anni dopo, nel 1926, conseguì l'abilitazione all'insegnamento di decorazione pittorica. Insegnò nell'anno1926-27 alla Scuola d'arte di Volterra (Pisa) dove fu incaricato di decorazione pittorica.
Cominciò ad esporre fin dal 1920 alle annuali collettive dell'Opera Bevilacqua La Masa, di cui fu assiduo fino al 1945. Dal 1929 partecipò a varie collettive fuori Venezia, tra cui la Quadriennale di Roma nel 1931. Nel 1933 sposò Elisa D'Arman, figlia d'un primario di ospedale, e prese abitazione a San Tomà in Calle dei Nomboli 2769, nei pressi della Casa del Goldoni; poco dopo si trovò uno studio a fianco dell'Accademia di Belle Arti, che tenne fino alla morte. Nel 1930 espose un quadro "Susanna" alla Biennale. Nal 1932 partecipò alla Biennale con un quadro per il concorso Premio dell'Economia corporativa del lavoro. Pure nel 1932 partecipò ad una mostra di "tredici pittori veneziani" a Firenze e successivamente a Napoli e a Milano. Nel 1934 espose due quadri "La signora Gina Vallot" e "Natura morta" alla Biennale; in quello stesso anno, nell'agosto, allestì la sua prima mostra personale al caffè "All'Angelo" a Veneziam San Bortolomio: una trentina di quadri, tra cui un grande nudo, parecchie nature morte e alcuni piccoli paesaggi e figure, oltre ad alcuni disegni. Nel 1935 partecipò alla Quadriennale di Roma e, contemporaneamente, alla mostra dei "Quaranta anni della Biennale" a Venezia, dove espose sette opere. Di questi anni sono varie partecipazioni a collettive.
Nel 1936 espose alla Biennale un opera e nel 1938 pure un opera. Nello stesso anno allestì la sua seconda personale a Venezia nel mese di dicembre, alle "Botteghe d'arte" dell'Opera Bevilacqua La Masa" a San Marco, esponendo 30 pitture, tre sculture e due frammenti d'affresco. La mostra più prestigiosa l'allestì alla Biennale del 1940, dove espose tredici opere, alcune delle quali di grande dimensioni, In precedenza, nel 1939, aveva vinto il primo premio al concorso per il cartellone pubblicitario della mostra del Veronese ed aveva ottenuto il primo premio ex aequo del Comune di Venezia all'Opera Bevilacqua La Masa (assieme a Novati e Saetti). Mel 1940 espose alla Mostra d'arte italiana a Zurigo. Fino ad allora si era dedicato soprattutto alla figura ed agli interni, nonchè alle nature morte.
Durante la guerra iniziò una serie di vedute veneziane, cui s'aggiunsero alcune composizioni con bagnanti. Nell'anno scolastico 1939-41 ottenne l'incarico di insegnante alla Scuola libera del nudo all'Accademia di Belle Arti di Venezia; e dal 1945-46 insegnò Ornato disegnato al Liceo Artistico, sempre presso l'Accademia,, fino al 1966. Nel 1941 eseguì un grande affresco sul tema "La Sagra degli osei" all'allora E.42 di Roma. Nel 1942 espose ancora un'opera alla Biennale. Nel 1945 morì la moglie, lasciando una bambina di undici anni, Anna, con la quale visse a Venezia fino al 1956, anno in cui si trasferì con lei prima a Villa Estense e poi a Codevigo (Padova) pur conservando lo studio a Venezia. Nel gennaio 1945 espose 26 opere alla Galleria Barozzi a Venezia (con autopresentazione in catalogo). Nel dopoguerra non volle tenere, malgrado varie sollecitazioni, alcuna mostra personale, quando espose nell'agosto, alla Galleria Fontana e in settembre alla mostra organizzata per il Comune di Venezia da Paolo Rizzi nelle sale del Casinò Municipale al Lido ("Quarant'anni di pittura veneziana: Novati, Seibezzi, Varagnolo").
Numerose invece furono le sue partecipazioni a collettive: Bari, Napoli, Novara, Assisi, Roma, Milano, Sion (Svizzera), Padova ecc. Ottenne anche alcuni premi tra cui la medaglia d'oro alla Mostra della Riviera del Brenta (1952), il Premio ex aequo della Soxia della Taverna a Venezia (1952), il secondo Premio alla XXXVIII Mostra dell'Opera Bevilacqua La Masa, altri premi al Maggio di Bari (1956), al Premio Bagutta-Spotormo (1959), alla Mostra nazionale "Posillipo" (1962). Alla Biennale espose ancora nel 1948 (due opere), nel 1950 (un opera), nel 1954 (cinque opere) e nel 1956 (tre opere). Partecipò anche alle quattro edizioni del Premio Burano (nel 1946, 1951, 1953, 1956). Negli ultimi anni si dedicò principalmente alla tematica delle nature morte, oltre che ad alcune vedute di Venezia, a pochi paesaggi di collina e di montagna, ed alcuni autoritratti.
Morì per attacco cardiaco il 6 gennaio 1971. Una sua retrospettiva fu allestita al Centro d'Arte San Vidal a Venezia il 18 febbraio 1971 (presentata da Paolo Rizzi). Un'altra, di più vasta portata, gli fu dedicata dal Comune di Padova nell'Oratorio di San Rocco l'8 gennaio 1972 (presentazione di Lucio Grossato). Nel giugno del 1973 il Comune di Venezia ha allestito, nella sede dell'Opera Bevilacqua La Masa, una vasta restrospettiva, nella cui occasione è stato presentato un volume monografico di Paolo Rizzi.
Su Varaglolo il materiale bio-blbliografico, per le ragioni anzi dette, è purtroppo scarso e lacunoso. In occasione di mostre hanno parlato di lui i critici Nino Barbantini, Elio Zorzi, Leonardo Borghese, Diego Valeri, Teo Giannotti, Ugo Nebbia, Gino Damerini, Argiro Licudis, C.E. Oppo, Alberto Francini, Vittore Querèl, Leonida Repaci, Piero Girace, Carlo Tridenti, Guido Perocco, Silvio Branzi, Piero Torriano, Alberto Neppi, Paolo Rizzi, Leone Dogo, Ottorino Passarella, Lucio Grossato, Federico Castellani, Francesco Bianchini, Manlio Alzetta, Oronzo Valentini e altri.
Bibliografia, foto di opere, ritagli di giornali ed altro materiale documentario è reperibile pressopresso il Museo d'arte moderna di Cà Pesaro a Venezia e presso la famiglia (Dott.Bruno e signora Anna Bruni, Piove di Sacco Padova).
Biografia tratta dal catalogo della mostra retrospettiva di Cà Pesaro - Venezia 1981.
Una nutrita serie di opere del maestro Mario Varagnolo è presente nel volume "Settepittori Settemondi" - La Bohéme di Palazzo Carminati, finito di stampare nel mese di Aprile 2010 a cura di Rina Dal Canton. Testi di Ivo Prandin.
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