Campo della Madalena - Venezia, olio su tavola cm.30x45, anno 1955/60. Opera inserita sul catalogo Atelier Venezia 2018 a cura di Stefano Cecchetto
 
 
 
 

Bepi Longo

Bepi Longo a Venezia (anni 40/50) - foto tratta dal catalogo edito nell'anno 2003 dalla Galleria Multigraphic di Venezia.
 
Miro Romagna ritrae l'amico artista Bepi Longo, olio su carta anno 1955
Miro Romagna ritrae l'amico artista Bepi Longo, olio su carta anno 1955

Bepi Longo nasce a Venezia il 21 febbraio 1920. E nella città di Venezia, cui dedicò gran parte della sua opera pittorica, abitò per tutta la sua vita in una piccola casa nel sestiere di Cannaregio alla Maddalena con tutta la sua famiglia.

Le sue prime esperienze pittoriche le compie alla Bevilacqua La Masa, grande fucina veneziana di talenti artistici, dove esplose creativamente per la prima volta nella Collettiva del 1948. Dell'anno successivo è invece la sua prima personale che richiamò subito, per l'intensità e la violenza del suo estro pittorico, l'attenzione di pubblico e di critica. Nel 1951 sempre alla Bevilacqua La Masa un'altra personale lo affermò tra i giovani artisti più vivaci e indipendenti del gruppo veneziano.

L'arco artistico-pittorico di Bepi Longo si snoda in una sola quindicina d'anni. Si ammala infatti molto giovane di una terribile malattia che ne deturpa il viso e lo costringe a numerose operazioni di plastica facciale. Nonostante il male, con forza di volontà e attaccamento alla vita, dipinge con un vigore ed un'intensità tali da riuscire a trasferire tutta la passione della sua anima nelle sue tele, tutte giocate sulla forza e la violenza dei colori.

Ebbe dal Comune di Venezia e per l'interessamento del prof.  Guido Perocco, grande critico d'arte ed estimatore del suo talento dirompente, un  piccolo studio a Cà Pesaro sede del Museo d'Arte Moderna, che gli dette una certa serenità e possibilità di lavorare tranquillamente.

L'attività di Bepi Longo fu breve ma molto intensa. Morì infatti a soli quarantuno anni, il 18 luglio 1961. Nell'arco di più di una decina d'anni partecipò a moltissime mostre collettive a Venezia, Rovigo, Trieste, Roma, Ravenna, Badia Polesine, Firenze, Torino, Padova, Sion, etc., e realizzò mostre personali a Bologna, Badia Polesine, Milano, Trieste, oltre che a Venezia.

Vinse anche molti premi: 1951 Premio Graziano, 1951 Premio Ciga al Premio Burano, nel 1953 premio Bevilacqua  La Masa. Ottenne riconoscimenti  da importanti istituzioni e concorsi nazionali di pittura: Bevilacqua La Masa nel 1954 e 1955, Gran Premio Venezia della 1° Biennale Nazionale d'Arte Contemporanea, Premio Legnano, Portogruaro, Rovigo, Badia Polesine.

Nel luglio del 1961 a tre giorni dalla sua morte, giunta fulminea per collasso, gli venne conferita la Medaglia d'oro al Premio Marina di Caorle. Subito dopo la sua morte, numerose furono le retrospettive a lui dedicate: la più importante fu senza dubbio quella realizzata dalla Bevilacqua La Masa. Nel 1962, su interessamento del dott. Gino Pastega, il medico che lo seguì per tutta la vita nella sua difficile malattia, gli venne intitolato un premio alla memoria rivolto a giovani pittori veneti nell'ambito della XXXI Biennale d'Arte.

"Bepi Longo un artista figlio di una città matrigna (e non è l'unico), città strumentalizzata dalla politica e soprattutto dalla critica politica. Erano gli anno '50, la Fondazione Bevilacqua La Masa allora aveva una funzione secondo testamento (ora non più). Eravamo un gruppo di pittori che si divideva tra le eredità venete e le nuove ventate del dopoguerra. Era la divisione tra pittori autentici e altri che avevano ereditato un anonimato europeo e americano, noi perciò quasi ignorati a livello internazionale. Nel 1953 ho diviso con lui un primo premio ex-aequo alla Bevilacqua La Masa, a distanza di 50 anni il tempo ci ha dato ragione. Bepi Longo è un'artista con l'A maiuscola da non confondere con gli "elettricisti" giunti alla Biennale negli ultimi anni. Passavamo alle discussioni e agli incontri nella sede San Marco, tra pittori di "taverna" e pittori di "salotto". Il tempo delle scoperte e riscoperte è giunto, Bepi era un pittore non allineato alle mode, come disse il lungimirante Perocco, ma un artista autentico che ha cantato la pittura veneta, ma non solo; ha dato, dopo i Moggioli, Rossi, Seibezzi, De Pisis, Guidi un'immagine di Venezia assolutamente inedita. Un artista che ha un posto nella storia dell'arte veneta del passato millennio e soprattutto nell'attualità."    Renato Borsato

Note tratte dal catalogo "Bepi Longo" edito nell'anno 2003 dalla Galleria Multigraphic di Venezia, San Vio 728.   

Cataloghi dell'Autore...