Chiesa della Salute, olio e applicazioni in passamaneria e mosaico su tela, cm.70x50, anno 1968
 
 
 
 

Carlo Hollesch

Carlo Hollesch nel suo studio di Venezia nel 1974

"...il nuovo confronto di Hollesch con Venezia si compie, in particolare, nelle Chiese barocche, dove il tema della facciata barocca, già affrontato dalla seconda metà degli anni quaranta, viene ora interpretato con una visionarietà allucinata: la statica delle antiche architetture veneziane viene messa in crisi, l'uso concitato del colore alltera e deforma gli elementi architettonici che sembrano coinvolti in una imminente caduta, ironica e fantastica. Hollesch inizia ad introdurre l'uso del collage nella composizione, mescolando materiali diversi, tessuti, oggetti, carte, sino alla fase  estrema degli assemblaggi oggettuali". 
Da "La pittura nel Veneto - il Novecento dizionario delgli artisti, Electa 2009.

L'11 Settembre 1926 nasce Carlo Hollesh da padre Cecoslovacco e madre italiana, nel 1943 lascia la sua citta per Venezia dove si dedica alla pittura.

1945 Le prime esperienze artistiche in chiave fantastica: "fiabe nordiche". Frequenta l'ambiente artistico veneziano e completa gli studi classici. Inizia quelli di farmacia a Padova.

1946 Serie di dipinti su motivi di memorie e "letterari". Disegni e china: tema Venezia; grafismo sinuoso ed elegante che sfocia in fioriture surreali.

1947 Lascia la facoltà di farmacia per frequentare lettere moderne, poi si scrive ad architettura a Venezia. inizia la serie dei suoi "San Moisè" (la facciata della famosa chiesa veneziana) e composizioni d'impianto simbolico e fantastico sul tema di autoritratto (Beckmann). Disegni di ispirazione letteraria su minuscoli foglietti (Iliade, Don Chisciotte, Metamorfosi d'Ovidio, poersie di G.Lorca e racconti di Kafka). Prima mostra alla Galleria Centro Culturale dell'ARCO - Palazzo delle Prigioni, Venezia.
Conosce in questo periodo Filippo De Pisis che segue con cavalletto e colori mentre dipinge per le calli veneziane o tra le baite ad Auronzo e di Cortina; frequenta le serate veneziane al caffè intorno al tavolo di Virgilio Guidi; è il più giovane del gruppo di artisti che si riunisce all'Angelo (da cui uscirà il gruppo degli otto) e si lega di amicizia con Emilio Vedova con il quale ha in comune certe inclinazioni e preferenze verso la cultura espressionista e barocca; di questo periodo sono le prime "chiese barocche" e ancora "paesaggi fantastici". "Raccomandato" da Campigli e Carlo Cardazzo che per primo acquista sue opere.

1948 progetta e decora  in mosaico un caminetto all'Angelo (antico bar che si trovava in Marzaria 2 Aprile tra Campo San Salvador e Campo San Bartolomeo a Venezia) e col ricavato parte per parigi. Visita Magnelli e incontra Hartung (corrispondenze a giornali italiani); conosce Mirò in occasione di una grande retrospettiva; ne è fortemente impressionato.
Molti autoritratti e figure (ascendenza chagalliana).
Prima mostra personale al Cavallino (Venezia).

1949 Ritorna in Italia dove ha ottenuto ne ueste il premio St.Vincent, il premio ISA di Roma), espone allo "Scoprpione" di Trieste, al "Naviglio" di Milano e al "Cavallino" di Venezia.

1950 Partecipa alla XXVI Biennale Internazionale di Venezia, dove gli viene assegnato il premio della Fondazione "F.Tursi".
Prima crisi psichica; distrugge le opere esposte e premiate alla Biennale e compone in solitudine, dopo essersi allontanato da quasi tutte le amicizie e relazioni precedenti, una serie di intense "nature morte".

1951 E' presente ancora alle mostre nazionali: Premio "Parigi", "Michetti", "Burano" (dove vince ancora un premio), "Borletti", "Sassari", "Messina", "Artisti d'Italia" Milano ecc.
Espone un gruppo di opere di vari periodi alla galleria "Vigna Nuova" a Firenze.

Sposandosi, si trasferisce a Firenze dove gli nasce il primo dei quattro figli.

1952 A Firenze, consegue il doiploma di ottico. trova il modo di partecipare lo stesso al premio Ministero della Pubblica Istruzione e lo vince.  E' inoltre presente alla VI Quadriennale di Roma ed a varie altre mostre, ma si trova emarginato da critiche e colleghi.

1953 Partecipa al premio Michetti, Burano E.A.53 di Roma, Spoleto, Biennale del Mare di Rimini; mostre personali alla Strozzina di Firenze, Casad'Arte di Trieste, Botteghina di Catania,  Bevilacqua La Masa, Santo Stefano di Venezia.

1954 E' presente alla XXVII Biennale Internazionale di Venezia.

1955 Espone a Trieste al Premio Ponte Rosso, ottenendo il secondo premio. Partecipa alla VII Quadriennale di Roma e alle mostre nazionali La Spezia (segnalato), Michetti (segnalato), Esso: "Viaggio in Italia", Scipione di Macerata, Biennale dei Giovani a Gorizia, San Fedele a Milano, invitato alla mostra "60 maestri del prossimo trentennio" organizzata da C.L.Raggianti.

1956 Vince ancora una volta il premio del Ministero della Pubblica Istruzione e una sua opera viene acquistata dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. Vasta mostra personale alla "Strozzina" di Palazzo Strozzi a Firenze e alla Bevilacqua La Masa di Venezia con opere nel 1960 distruggerà, (ne restano una ventina in collezioni private).
Personale a genova presso la Galleria Rotta.

1957 Espone alla Sala Comunale d'Arte di Trieste e alla Galleria Santo Stefano di Venezia e partecipa ai premi Alessandria, Barlassina e Scipione di Macerata.

1958 Invitato al Premio Modigliani di Livorno e ad altre manifestazioni, tra cui il Festival della Gioventù a Vienna e alla mostra Giovane Pittura Italiana a Praga, Sofia, Budapest.

1959 Dopo la nascita del quarto figlio rimane vedovo.
Viaggio in Sicilia dove dipinge spinto da una volontà di rinnovamento totale. partecipa a numerosi concorsi vincendo diversi premi tra cui I Premio alla "Città del Palio" di Siena. prima personale alla galleria Michauld di Firenze.

1960 Ritorna a Venezia. Opere ispirate a storie e motivi dei mosaici bizantini (tempere su carta giapponese). Personale alla galleria il "Traghetto" di Venezia.

1961 Paesaggi fantastici di ispirazione veneziana; serie di "notturni" e di "notturni con stelle".
Invitato alla Rassegna di arti figurative a Pisa, di "pittura veneziana contemporanea" a Zagabria, al Premio La Spezia (dove vince un premio), al Giorgione di Castelfranco Veneto, al premio Arezzo ecc.
Personale alla galleria "Il Traghetto" di Venezia.

1962 Serie delle Chiese Barocche. Vasta mostra alla Galleria La Bussola di Torino. "Chiese Barocche" alla galleria Alibert di Roma con presentazione di Marchiori. "Venezia Barocca" alla Galleria St.Martin's di Londra e altre personali alla galleria Santo Stefano (Venezia), alla Girasole (Udine), alla Minima (Milano).

1963 Personale alla galleria "Il Canale" di Venezia, alla "Cosmopolitan Art Gallery" di Denver (Colorado). Serie dei "collages neri" (simbolici, nati dalla suggestione di letture ricorrenti di Poe, Melville, Th.Mann, Bibbia).
Al VI Premio di Pittura Mestre vince il primo premio ex-aequo. Invitato alla mostra "Pittori contemporanei e il Barocco" di Torino.

1964 Mostra dei "collages neri" alla galleria 2000 di Bologna con presentazione di Toni Toniato.
Mentre continua l'esperienza dei collages in piccole composizioni, inizia la serie di vaste tele più chiaramente figurali e simboliche ispirate alla stampe antiche. Questo è il periodo detto "dei Tarocchi". La tematica di queste grandi composizioni tendente al popolaresco e all'esoterico insieme dà luogo all'inserimento di vari accorgimenti tecnico-formali: colore usato come inchiostratura, esasperazione grafica, ecc. Vince l'Ancora d'Argento per la pittura al VII Premio Marche di Ancona, invitato al I Premio Trento.

1965 Invitato con una sala alal IX Quadriennale di Roma , al premio Silvestro Lega, alla Triveneta di Padova. Personale alla galleria Sebastiani di Milano con presentazione di T.Toniato. Esegue un grande "Gioco dell'Oca" di mt.3x2.
Personale alla galleria Il Traghetto di Veneziae alla galleria Hausemann di Cortina.

1966 Continua il suo racconto popolare - esoterico servendosi delle più disparate tecniche: collage e pittura su trasparenti in plexiglass, rilievi in legno e plastica ecc. Personale di "Tavole - carte e tarocchi" alla sala dell'AABB di Brescia , alla galleria Il Traghetto di Venezia, alla galleria Goethe di Bolzano.

1967 Invitato con opere di pittura e grafica al Museo Sperimentale di Torino. Viaggio a New York.
Invitato alla Biennale di Verona e alla Triveneta di Padova, al XV Premio Internazionale Lissone.

Partecipa alla mostra Arte Viva di Palazzo Costanzi a Trieste, Esegue numerose gouaches - collages di carettere simbolico.
Personali: galleria La Bora (Trieste), galleria La Cornice (Bari) . Serie di "nature morte"  ispirate a quadri italiani e fiamminghi del '600 e a trasposizioni, calligrafiche di paesaggi di Turner e di illustrazioni dell'800.

1968 Personali: galleria Viotti (Torino), galleria Argentario (Trento) , galleria La Cornice (Bari), galleria internazionale Due Mondi (Roma).
Invitato alla Quadriennale di Torino (medaglia d'oro della Promotrice della pittura) e alla Prima Rassegna itinerante degli artisti della Regione Friuli Venezia Giulia.

1969 Personali: galleria Ghelfi (Verona), galleria Il Catalogo (Salerno), galleria Schreiber (Brescia), galleria Sansovino (Vittorio Veneto).

1970 Personali: galleria Il Traghetto (Venezia), galleria La Minima (Torino).

1971 Galleria del Piemonte Artistico (Torino: restrospettiva con 98 opere), galleria Contemporarte (Taranto), galleria Onas (Bolzano), galleria Pancheri (Rovereto)

1972 Galleria Fidarte (Mestre), galleria Verrocchio (Pescara), galleria Arno (Firenze) . Invitato alla 36.a Biennale Internazionale d'Arte di Venezia.

1973 Galleria Viotti (Torino), galleria XX Settembre (Genova), galleria Remi (Arezzo).
Invitato alla Seconda Rassegna Artisti Friuli Venezia Giulia (itinerante).

Hanno scritto:

F Arcangeli, B Alfieri, U. Apollonio, F. Bellonzi, L.Borghese, G.Breddo, G.Ballo, S.Branzi, R.Barbieri, M.Bambic, R.Biasion, G.Binni, G.Bedoni, G.Brugnoli, V.Bottino, U.Baldini, M.Bernardi, L.Carluccio, E.Crispoldi, R.de Grada, A.Dragone, L.ferrante, G.Falzoni, N.Ficarra, L.Fabi, D. Gioseffi, S.Giannelli, E.Galuppi, G.Gigli, G.Giani, E. Isgrò, M.Lepore, L.Lambertini, G.Marchiori, G.Mazzariol, G.Montenero, A. Manzano, G.Marussi, B.Morucchio, P.Maresi, C.Melloni, G.Migone,  B.Majer, L.Marucci, P.Marino, E.mauro, M.Novi, R.pallucchini, N.Ponente, B.Passamani, A.Parronchi, G.Perocco, G.Pacher, M.portalupi, E.Paolimi, C.L.Regghianti, F.Russoli, F.Scroppo, F.Solmi, C.Sofianopulo, G.Scarpa, T.Toniato, M.Valsecchi, C.Vivaldi, C.Volpe, M.Venturoli.

Opere di Hollesch si trovano in collezioni private in Italia, Stati Uniti, Svizzera, Inghilterra, Australia, nella Galleria d'Arte Moderna di Roma, nel Museo di Cà Pesaro di Venezia, nel Museo Sperimentale di Torino.

 (Biografia tratta dal catalogo Hollesch del 1974)

 

Carlo Hollesch dal 1964 ha iniziato a numerare le opere con un numero progressivo seguito da C.H. posto sul retro della tela, tale numero è registrato dall'autore con tutti i dati dell'opera: titolo, misura, anno, supporto e tecnica. 

Carlo Hollesch abitava a Venezia, San Marco 5354 (Sotoportego del Fontego dei Tedeschi)

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