Marina di Palma de Majorca, Olio su tavola cm 20x30, anno 1966
 
 
 
 

Giovanni Pasinetti Nei

Nei Pasinetti a Venezia
 
Nei Pasinetti (Sx) con Eugenio Da Venezia nel 1972 a Venezia alla Galleria San'Angelo
Nei Pasinetti (Sx) con Eugenio Da Venezia nel 1972 a Venezia alla Galleria San'Angelo

Giovanni Nei Pasinetti, figlio di un ottimo pittore, nacque a Venezia il 2 dicembre del 1894.
I suoi primi contatti con gli studi di pittura di A.Pomi e A.M.Crepez sono del 1912: nel 1913 inizia a frequentare l'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove ebbe per maestri Gugliemo Ciardi, Ettore Tito ed Emanuele Brugnoli.
Dopo un soggiorno a Monaco viene ammesso, a solo 18 anni, con quattro pitture ed una acquatinta, alla più famosa mostra di Cà Pesaro, quella del 1913, accanto a Boccioni e Gino Rossi.
Chiamato alle armi nel 1915 compie tre anni di guerra nel Genio Pontieri, guadagnandosi tre medaglie al valore.
Nel 1919 completa gli studi all'Accademia di Belle Arti e riprende ad esporre a Cà Pesaro partecipando ininterrottamente alle mostre dal 1919 al 1931, ottenendo una rassegna personale nel 1923 e divenendo uno dei protagonisti della straordinaria stagione capesarina che tra il 1913 e il 1930 affermò l'arte moderna a Venezia.
Si lega di profonda amicizia con Nino Barbantini, con Cesare Laurenti, con Pio Semeghini, affermandosi tra gli artisti primari del tempo, così da venir scelto anche a far parte di commissioni e giurie in manifestazioni d'arte.
Dal 1922 al 1934 partecipaininterrottamente alla Biennale di Venezia: espone, inoltre alla "Nazionale" di Torino, Napoli, Milano, Vicenza, Verona, alla Internazionale di Barcellona, alla Mostra Internazionale di Arte Sacra a Padova e a numerose collettive e personali, in italia e all'estero.
Socio Fondatore del Circolo Artistico Veneziano,
Nel 1930 abbandona la pittura per continuare l'attività paterna di arredamento e restauro di edifici monumentali di ville e palazzi.
Nel 1941 viene richiamato alle armi e inviato in Africa dove viene fatto prigioniero. Rimarrà per tre anni in un campo di concentramento in America, ove terrà corsi di pittura ai prigionieri.
Rientrato in Italia, riprende il lavoro ma nel 1965 la forza di attrazione della pittura ha il sopravvento e spinto dal Barbantini riprende il pennello.
Nel 1969 espone in una mostra antologica alla Bevilacqua La Masa quarantasette dipinti e trenta incisioni del periodo 1912/1930 e ventisei dipinti dal 1965 in poi.
Nel 1972 le sue opere vengono scelte per il Premio Burano.
Continuerà a dipingere ed esporre fino alla sua morte avvenuta nel 1979.

Nel 1998 alla Galleria San Vidal a Venezia viene tenuta una mostra retrospettiva delle sue opere a cui seguono la partecipazione, nella sezione "Maestri del '900" alla Fiera di Arte Moderna e Contemporanea di Padova e a mostre d'arte di in galleria di Milano e Udine.
Le sue opere si trovano nel Museo d'Arte Moderna di Venezia ed in altre gallerie in Italia ed all'estero.

(Cenni biografici tratti dal catalogo della mostra antologica presso la Bevilacqua La Masa nel 1969)
 

 

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