Fioravante Seibezzi
Fioravante Seibezzi, foto ante 1952 |
Ha esposto in mostre personali a Venezia nel 1932-38-39-44-45-46-48-51-54-55; a Padova nel 1937-55; a Roma nel 1940; a Cortina d'Ampezzo nel 1943; a Milano nel 1941-48-56; a Londra nel 1951; ad Auronzo di Cadore nel 1958. Ha partecipato alle Biennali di Venezia del 1926 al 1952 e alle Quadriennali dal 1931 al 1951.
Ha esposto alla Biennale di Padova, alle mostre organizzate dalla Biennale di Venezia a Varsavia, Sofia, Bucarest, Parigi, Budapet, Berna, Linz. Ha partecipato a mostre collettive ad Atene, Baltimora 1931, Parigi 1932, Helsinki 1938, Vienna, Praga, Cracovia, Essen.
Sue opere figurano nelle Gallerie d'Arte Moderna di Roma, Firenze, Venezia, Cleveland e in collezioni private italiane e straniere.
Seibezzi colse in partenza lo spirito del vero, dinanzi a cui si poneva, nel palpito della luce e nei valori del movimento; quel movimento che si guardo' bene dal ridurre figurativamente alla rotazione statica di un attimo, mentre anzi cerco' costantemente di esprimerlo nel suo dinamismo più complesso. Molte delle sue pitture più lontane riuscirono, sotto questo aspetto, esemplari; si può dire che esse abbiano indicato i temi fondamentali di un'arte che, evolvendosi e progredendo, parve spesso inebriarvi negli acuti improvvisi di un canto senza premeditazioni, e si risolve normalmente in un rapporto di sincerità tra la natura, la commozione del pittore ed i suggerimenti infallibili della sua chiara tavolozza. E non importa se per eccesso di cotesta sincerità, il risultato sfiorò qualche volta, e qualche volta sfiora anche adesso, virtuosismi cromatici e virtuosismi di sintesi fulminee, in cui si direbbe che l'ansia dell'artista, rompendo ogni indugio, tenda a fissarsi in una audace e unica risonanza. Meglio che ad ogni precorrimento quasi contemporaneo, la pittura di Seibezzi si collega, con le sue cose migliori, a certa leggiadrìa vedutistica di Francesco Guardi; e il richiamo a questa tradizione gloriosa rafforza il valore di ciò che ne costituisce fuori dalle polemiche e dagli incasellamenti aprioristici al sua modernità festosa, come è festosa generalmente, la natura dalla quale prende le mosse con una sapienza tecnica che si nasconde dietro la vivida pennellata: tra cieli, acque, limpidi orizzonti, primi piani violenti; il tutto preso nel vortice di un'atmosfera che non è mai fine a se medesima.
Gino Damerini
(tratto da "La valigia ieri e oggi" opere di pittura e scultura, Comune di Venezia - Museo d'Arte Moderna di Cà Pesaro)
Una nutrita serie di opere del maestro Fioravante Seibezzi è presente nel volume "Settepittori Settemondi" - La Bohéme di Palazzo Carminati, finito di stampare nel mese di Aprile 2010 a cura di Rina Dal Canton. Testi di Ivo Prandin.
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