Ritratto di fanciulla, pastello su cartoncino cm.40x30, anno 1938
 
 
 
 

Alessandro Milesi

Alessandro Milesi visto da Cosimo Privato negli anni '40.

ALESSANDRO MILESI (Venezia, 29 aprile 1856 – Venezia, 29 ottobre 1945)

Figlio di un commerciante di granaglie, dopo l'infanzia trascorsa a Dorsoduro, a 13 anni inizia a frequentare con profitto l'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove rimane fino al 1873.

Dopo una parentesi di qualche anno a Verona, dal 1876 è di nuovo nella città natale, che non abbandonerà mai nonostante le numerose esposizioni nazionali e internazionali a cui partecipa dalla fine degli anni '70: Torino, Milano, Genova e anche Monaco di Baviera, Parigi, Anversa, Londra, Boston.

Dalla prima nel 1895 a quella del 1935, espone anche a tutte le edizioni delle Biennali di Venezia. Diversi sono anche i premi e i riconoscimenti che ottiene.

La sua produzione affronta soprattutto due grandi filoni, ovvero la rappresentazione di scene di vita quotidiana a Venezia con attenzione per le professioni tipiche lagunari (impiraresse, pescatori, barcaroli) e, specialmente dall'inizio del '900, la ritrattistica. Molte sono le personalità di spicco presenti sulla scena veneziana e non solo che furono ritratte da Milesi: tra quelli conservati a Ca' Pesaro ricordiamo Riccardo Selvatico, Giosuè Carducci, Pio X, il segretario generale della Biennale Antonio Fradeletto.

Nel 1886 sposa Maria Ciardi, sorella del pittore Guglielmo. Protagonista e innovatore della pittura veneziana dell'800, oltre che al cognato per il suo stile e per i soggetti può essere avvicinato a Luigi Nono, Ettore Tito e Pietro Fragiacomo.

 

Nel 1945 si spegne nella sua casa alle Zattere.